Ci sono diverse buone ragioni per visitare Colbordolo, ma due sono gli elementi che lo rendono unico: il primo è che è il paese che ha visto la nascita di Giovanni Santi, il padre di Raffaello, e il secondo è il rintocco della campana della torre che si muove con un meccanismo antico ormai impossibile da trovare nei luoghi limitrofi.

La campana sulla torre oggi e Giovanni Santi ieri sono accomunati dall’offrire un punto di vista privilegiato sul territorio: il primo visivo e fisico, il secondo legato alla dimensione del mito e dell’arte.

Come gli altri castelli del territorio pesarese, anche Colbordolo può essere raccontato nelle sue vicissitudini storiche e della vita sociale solo osservando il rapporto tra il borgo e il paesaggio intorno e gli artisti offrono una visione ricca di suggestioni per poterlo leggere a distanza di tempo: da Francesco Mingucci, che sottolinea il rapporto con la campagna, a Giovanni Santi, che cita il paesaggio di Colbordolo per rintracciare il mito e la presenza delle Muse nella natura.

Quando si sale verso Colbordolo, lasciando la strada Montelabbatese o l'Urbinate e poi il tratto fino all’altezza di Cappone, il paesaggio ci avvolge, spaziando a destra e a sinistra. E’ subito chiaro che si sta andando verso un luogo che è un punto di osservazione privilegiato.

Ed infatti si arriva in un antico castello. E’ un piccolo borgo sopra un colle, come dice il suo stesso nome, che da meno di trecento metri d’altezza ha permesso di controllare il territorio ai confini tra le terre dei Montefeltro e quelle dei Malatesta; che è stato attraversato perché sulla traiettoria che univa Rimini a Roma; è stato usato per attaccare e opporre resistenza, ai tempi del Ducato d’Urbino ma anche durante la seconda guerra mondiale; è stato attraversato dai banditi e dai mercanti, dai condottieri e dalla povera gente.

Restano le storie che si possono leggere sui libri, a partire dalle Cronache rimate di Giovanni Santi, ma anche quelle che la gente racconta oggi e ci sono ancora i luoghi che permettono di immaginare con tutta la forza evocativa di cui siamo capaci.

Questo Walkscape è parte del progetto "Il parco delle Muse e delle Ninfe": trovate tutte le tappe su questa pagina.

- Città di Vallefoglia
Assessorato alla cultura

- Concept associazioni etra.entra nell’arte, quatermassx –Antonella Micaletti, Roberto Vecchiarelli

- Contenuti naturalistici: Mario Santini

- Foto: Roberto Vecchiarelli, Settimio Perlini, Archivio Stroppa Nobili

- Coordinamento / digitalizzazione: Settimio Perlini - www.almaloci.com